Aldo Moro martire della politica assassina americana.

Una delle  logge massoniche all’ interno della base di Sigonella; tutte e 5 le logge americane presenti sul territorio Italiano fanno capo al grande oriente d’ Italia.

” È necessario custodire i piccoli segreti, per quelli grandi basterà l’ incredulità della gente, perché nessuno crederà mai ad un progetto così mostruoso”.  J E HOOVER, capo mattanza della CIA. Questo non è un’ articolo su ALDO MORO come se ne sono scritti e letti a decine in questi anni. Questo è principalmente un’ appello ad una persona che chi scrive incontrò per motivi professionali sul finire degli anni 80. In premessa dirò che di tale persona non verrà scritto neppure il sesso di appartenenza in osservanza del: Primum Non Nocere! E questo perché, chi scrive, come chiunque altro, non ha il diritto di mettere a rischio la vita altrui e, ancor meno se vi fossero dei figli! Atteso che di tale soggetto si conosce, laddove corrispondesse al vero il solo nome di battesimo. Come dato identificativo dirò solo, laddove la persona oggetto di appello, avesse l’ opportunità di leggere questo articolo che chi scrive, all’ epoca del fatto si trovava, torno a ripetere, per motivi professionali, a Roma ove svolgeva attività di consulente per un’azienda farmaceutica. L’ incontro avvenne presso una farmacia della capitale dove venne fissato l’ appuntamento al fine di valutare il problema della persona in oggetto. Era un pomeriggio di fine novembre, all’ appuntamento si presentò con un ritardo di oltre mezzora. Si scuso’ , teneva gli occhi bassi se non per un fugace attimo in cui incrociarono i miei che scandaglio’ alla ricerca  di elementi o segni della personalità che le dessero modo di capire chi aveva difronte. Parlava con con accento marcatamente anglosassone che denunciava comunque una buona conoscenza della lingua italiana. Le indicai una poltroncina dove sedersi ed iniziare così l’interrogatorio anamnestico che mi permettesse di individuare il problema ed eventualmente risolverlo. Cosa non facile, anzi! All’ inizio fu piuttosto difficile, ci volle tutto il mio bagaglio di conoscenza, di tattica e molta diplomazia per trovare il punto d’ ingresso di quella corazza che si presentava piuttosto ermetica e a tenuta stagna. Vi riuscì solo dopo aver domandato in tono brusco  se aveva intenzione di risolvere il suo problema, di chiara origine psicologica ma che si rifletteva sul soma, diversamente, dissi, consideravo l’ incontro giunto al termine! Pertanto mi alzai con la mano tesa in segno di congedo. Si morse ripetutamente il labbro inferiore, traspariva un grande conflitto interiore, un travaglio senza fine, qualcosa che gli toglieva serenità ed equilibrio. Aspetti! Disse con la voce spezzata, lei ha ragione, almeno in parte, dopo una breve pausa risposi che non avevo interesse a conoscere le, o la ragione dei suoi conflitti! Personalmente il mio unico interesse era trovare il bandolo della matassa che consentisse di risolvere il problema che aveva, a suo dire, compromesso il suo sociale, privato e professionale. Domandai che lavoro svolgesse, giornalista freelance, rispose.: (Ad oggi, al momento in cui scrivo il presente articolo non so se corrispondesse al vero). Ripresi con le domande che vertevano sulla sua alimentazione; domande routinarie tese ad escludere delle cause e a mettere in luce le, o la causa che aveva provocato quel ” disordine”. All’ anulare portava la vera nuziale, con tatto chiesi se in seno alla famiglia al matrimonio, era tutto a posto. Presi nota delle risposte e congedai quell’ ermetico soggetto con qualcosa da fare a casa e fissando un nuovo appuntamento al fine di valutare se vi erano segni di regressione del problema motivo dell’ incontro. Al secondo appuntamento fu puntuale e quasi raggiante. Mi ringraziò perché uno dei problemi a carattere infiammatorio era notevolmente regredito. Si dilungo’ in complimenti…,ecc.ecc. A quel secondo incontro ne seguirono altri scadenzati nel tempo e comunque conclusisi nell’ arco di 3mesi totali. Fu al 5˚ incontro che a bruciapelo mi chiese cosa né pensassi della vicenda Moro. Rimasi interdetta ma fu un’ attimo, in cui sentii un certo disagio, quasi un campanello d’ allarme! Risposi comunque francamente come ho sempre fatto in questi anni allo stesso genere di domanda. Dissi chiaramente che il” caso MORO “come lo definiva, era per me un affare di Governo e mi spiego! Chi scrive non ha mai creduto alla rivoluzione armata del ” popolo” fatta per il popolo! Bensì! A soggetti prezzolati e comunque esecutori di ordini governativi! Questo mi diceva la logica e il buon senso. E faccio un’ esempio. Perché! Se io, con velleità guerrigliere volendo rovesciare una classe politica corrotta! Ladra! E affamatrice di popolo! Vado in giro a piazzare bombe e fare strage proprio di quel popolo che dico di difendere e proteggere?! Perché uccidere padri e madri di famiglia e soprattutto bambini!? Semplici poliziotti di pattuglia come i due che in una fredda mattina torinese all’ aprirsi delle porte del tram vidi a terra! Le mani vuote, non ebbero neppure il tempo di prendere la pistola per difendersi! La morte, vigliacca li colse con gli occhi spalancati sul cielo, increduli, la fede nuziale di uno dei due, insaguinata; sentivo il viso bagnato, non era la pioggia, attonita fissavo quei due corpi nei quali fino a qualche minuto prima scorreva la vita. Pensai alle loro famiglie, alle mogli che magari stavano avviando il pranzo, ai loro figli, al loro rientro da scuola, orfani, al loro sgomento e incredulità quando avrebbero appreso la notizia. Pensai a quel dolore che la perdita di una persona cara ti scava dentro e…. urlai tutta la mia rabbia verso quegli assassini di Governo. Per questo chi scrive non ha mai creduto a rivoluzionari puri ma solo a dei vigliacchi balordi assassini! Chi scrive, guerrigliera ma non troppo, sarebbe andata nei palazzi del potere armata di acido muriatico a sbullonare quelle loro natiche putrescenti dagli scranni! Quando lasciai andare i ricordi tornando al presente sentì la voce anglosassone che diceva, brava! Ha capito! Era come se un blocco di cemento gli fosse caduto di su le spalle! Rispondendo al mio sguardo interrogativo quanto perplesso disse che a motivo del suo lavoro di giornalista venne a conoscenza da fonti diplomatiche, riservate, in seno all’ amministrazione statunitense, che Aldo Moro fu rapito ma già con la decisione di assassinarlo a causa della sua ribellione all’ imposizione da parte dell’ amministrazione americana e di Kissinger in particolare, di recedere dalle sue idee politiche che collidevano con l’ ormai consolidato progetto dell’ amministrazione USA che aveva fatto fatto dell’ Italia, grazie anche alla truffa dell’ armistizio perpetrata dagli anglo- americani in danno dell’ Italia e di cui gli Italiani ignorano praticamente tutto! Il loro scendiletto! Centro nevralgico per il controllo del Medioriente ancorché un centro pilota per ogni sorta di esperimenti posti in essere da uomini dei servizi prevalentemente americani, sulla popolazione ignara e per questo inerme! Non così la classe politica e gli uomini dell’ intelligence nostrana che non solo e non uno solo si è mai ribellato ma hanno dato piena collaborazione. Un luogo o meglio il Paese del  bengodi l’ Italia,  per le amministrazioni USA che si sono succedute. Un Paese dove hanno installato fraudolentemente le loro basi – loggie. Dissi a chi interloquiva con me che benché fondata la nostra era solo una chiacchierata oziosa che non avrebbe condotto a niente! Un pour parle’. D’improvviso ebbi un pensiero e a bruciapelo chiesi se era l’ ” affare Moro” la genesi alla base del suo problema. Non ci fu risposta, non verbale almeno, ma la sua mimica e il sussulto che ebbe a quella domanda confermò che avevo colto nel segno. Chiesi se era o riteneva che la sua vita fosse in pericolo, ancora nessuna risposta se non la difficoltà a deglutire come in assenza di saliva. Chiesi al farmacista un bicchiere d’ acqua, attesi che lo bevesse poi le dissi che non volevo essere messa a parte di ciò che aveva rotto i suoi equilibri ma che offrivo ugualmente il mio aiuto che le consentisse di risolvere il problema che comprometteva il suo vivere quotidiano. Rassicurai quello strano soggetto dicendo che una volta individuata la causa il problema era risolto al 50% il resto atteneva ad una scelta che avrebbe dovuto compiere a seconda della gravità di quanto a sua conoscenza e soprattutto se fosse in grado di provare quanto diceva di conoscere dei fatti che hanno condotto alla morte il nostro Statista laddove, come consigliai, lo avesse ripetuto davanti ai magistrati italiani. Rispose che era in grado di dimostrarlo; non volli sapere come, ma ormai l’ argine era rotto e le acque tracimavano. Con le parole che si affastellavano l’ una sull’ altra tanto che feci fatica a coglierne il significato.<< abbiamo le prove >>, ripeté più volte parlando al plurale. È un progetto vecchio di anni! Se lui, Aldo Moro, non avesse obbedito agli ordini, la soluzione finale sarebbe stata la sua eliminazione fisica!: Sentì la nausea montare e il sangue defluire verso le estremità inferiori. Non riuscì ad articolare un suono tanto ero sgomenta, sotto shock! Le parole continuavano ad investirmi come una mareggiata! L’ ambiente ci trovavamo lo percepivo ovattato! Una parte di me ripeteva che erano tutte balle! Millanterie, aveva bisogno di accentrare l’ attenzione come a voler dire sono qua! Esisto! Era un racconto demenziale! Ma poi guardando quella figura un po massiccia, quel volto dipinto dalla paura e le sue lacrime angosciate che mi fecero dubitare che il su racconto era veritiero. Ricordo che disse! Kissinger aveva carta bianca, fu lui con uomini dell’ intelligence a mettere a punto il piano che prevedeva 2 fasi, la prima prevedeva la morte politica del nostro Statista. La seconda fase, in caso di fallimento era rappresentata col termine nazista di, soluzione finale, ovvero la morte fisica dell’ On. Aldo Moro;<< antelope Is dead!>> mi parve di sentire, in quell’ accento anglosassone. Non né compresi il significato, antelope colbber, se non molti anni dopo. Vissi quel racconto al pari di un sogno, un brutto sogno, combattuta se credere a quello che mio malgrado sentì. Subentrò il bisogno di saperne di più della persona che mi stava davanti così chiesi a degli amici di seguire il misterioso soggetto una volta lasciata la farmacia. Si serviva sempre di un taxi, sia quando veniva all’ appuntamento sia quando andava via. Al loro ritorno gli amici riferirono che scese davanti all’ ambasciata Americana ed entrò dall’ ingresso principale: i piantoni all’ ingresso fecero il saluto militare. Da quella sera non rividi più il misterioso soggetto. Come ulteriore dato di riconoscimento aggiungo che a quell’ultimo incontro si presentò con un cadeau, avendo, chi scrive, rifiutato altra forma di compenso peraltro non dovuto, così come rifiutai il costoso presente; di cui ignoro il contenuto se non che proveniva da una nota gioielleria della capitale. Si è voluto raccontare i fatti così come si sono cristallizzati nella memoria. Riepilogando per la persona al quale risolsi  il serio problema che l’ affliggeva, che andava cronicizzandosi compromettendo il suo vivere quotidiano chiedo, magari come cadeau rifiutato a suo tempo e se si riconosce laddove né avesse la possibilità, in questo articolo è  nello scritto che segue, su Aldo Moro, frutto di ricerca personale ma che in gran parte è il riscontro di ciò che mio malgrado fui costretta  a sentire nel corso di quegli incontri, ecco! Chiedo a questa persona di far arrivare nelle mani di magistrati italiani le ” prove” che sosteneva essere in ” loro”possesso.  DI RITA CABRAS.  Continua…. P.S. SI INFORMANO I SIGG. LETTORI CHE DOPO L’ ARTICOLO SULL’ ON. MORO VERRÀ PUBBLICATO IL SECONDO ARTICOLO SUI VACCINI,DA NON PERDERE A                                

Lettera di condoglianze che esprime sentimenti di gratitudine verso l’ ON ALDO MORO per aver sostenuto le spese di ricovero e soggiorno a Roma di un cittadino somalo: ALDO MORO era anche e soprattutto questo!

documento del ministero della difesa dove si autorizza l’ acquisizione di informazioni utili alla liberazione dell’ On Moro 14 giorni prima del suo rapimento. Il documento risultato autentico fu fatto periziare da Paolo VI, il mesto massone. << Se ritieni che il contenuto di questo sito sia di pubblica utilità e ti soddisfa. Se vuoi che questo sito continui a rimanere aperto, puoi contribuire a farlo con quanto ritieni a questo IBAN; IT89V3608105138261510661516 GRAZIE! Anche per il tempo che hai dedicato alla lettura e per quanto farai a favore della collettività.