Parole profetiche quelle che il grande compositore, il maestro GIUSEPPE VERDI inserì nella celebre aria del Nabucco: Ò mia patria…. sì bella e perduta. E come può una Patria non perdersi quando tra i frutti dei suoi lombi vi sono grovigli di vipere, di ingordi! Briganti da strada mai satolli del frutto delle loro rapine. Ma prima di continuare a seguire le mollichine lasciate da pollicino che portano al malloppo! Torniamo per un momento all’ obitorio di Milano, su quel tavolo settorio dove il cadavere di Mussolini giunto da piazzale Loreto, viene spogliato. I medici settori, tra i quali ricordiamo vi era Pierluigi Cova che redige un suo verbale personale. Quando arrivano ai calzoni dopo aver annotato foggia e condizioni ne frugano le tasche. All’ interno trovano una lettera che Pierluigi Cova nel suo verbale annota come intonsa, non presentava gualciture. Aperta la busta sul foglio che vi era contenuto, 4, 5 righe scritte a macchina dove si chiedeva al Console spagnolo di accogliere i due profughi di guerra cittadini spagnoli che volevano rientrare in Patria. Si trattava di un’ uomo e una donna. Sorvolando sulla ridda di illazioni ci soffermiamo sul particolare annotato da Cova nel suo verbale e cioè che la lettera appariva intonsa! Ora la domanda sorge spontanea; come può essersi conservata in perfette condizioni senza neanche una gualcitura?! Ci fu il trambusto della cattura, il trasferimento in vari luoghi prima della cascina dei De Maria dove poi furono seviziati, stuprati e oltraggiatti e infine assassinati! Ora la presenza di lesioni peri-anali e la presenza di liquido seminale all’ interno dell’ orifizio anale ci dice che Mussolini era nudo fatto questo confermato dai fori dei proiettili attinti dal corpo di Mussolini che, come detto in: abbiamo macellato il maiale sbagliato”, i fori di entrata su un corpo nudo sono diversi da quelli attinti da un corpo vestito! E poiché Mussolini arrivò a piazzale Loreto con indumenti non suoi! Questo ci dice due cose; A, Mussolini era nudo e, B! Non si spoglio’ di sua iniziativa fatto questa suffragato dalle ferite da difesa che il cadavere di Mussolini presentava; ergo! La lettera fu scritta e infilata nella tasca del pantalone dai partigiani che ebbero in custodia Mussolini e la Petacci. Questi sono fatti! E Contra Factum Non Valet Argumentum!. Chiarito che quella lettera è un falso che si contestualizza nella propaganda del SOE tesa a demonizzare con abbondanza di calunnie Mussolini al fine di aizzare il popolo contro.: Sul SOE torniamo più avanti ). Dunque Mussolini non aveva progettato alcuna fuga in nessun luogo. Era fermamente deciso a recarsi in Valtellina e li incontrare gli alleati dove discutere, sulla base delle carte in suo possesso, la cessazione delle ostilità; certamente non la resa incondizionata come purtroppo per gli Italiani avenne, né la pace non essendo la guerra responsabilità italiana come ben sapevano i partigiani e qualche superstite sa, avendo letto tutti i documenti contenuti nella cartella in cuoio giallo da cui Mussolini non si separava mai come dichiarato dallo stesso direttore del popolo di Alessandria che raccolse la sua ultima intervista, anzi! Di più, uno dei partigiani: Dante Gorreri dopo aver letto le carte esclamò: << questa è dinamite! >>. Dunque, che Mussolini non intendeva scappare da nessuna parte è pacifico! Ne fa fede lo stesso Mussolini nella sua ultima intervista che fu anche il suo testamento politico, rilasciata al direttore del popolo di Alessandria, Gian Gaetano Gabella, il 20 aprile, 1945. Ne corresse personalmente la bozza! Il 22 aprile 1945, meno di una settimana prima della sua cattura e assassinio. I suoi fedelissimi tra i quali vi era il figlio Vittorio. Tentarono di tutto per convincerlo a porsi in salvo. Mussolini non volle sentire ragioni, anzi si arrabbiò moltissimo col figlio che aveva fatto approntare un sommergibile sotto il comando di Enzo Grosso, Pronto nel porto di Genova. Casalinuovo, Console e, colonnello della guardia nazionale, aveva fatto predisporre un’ aereo a lunga autonomia. Un’ altro sommergibile era pronto a prendere il mare da Trieste col beneplacito dei giapponesi disponibili ad accogliere Mussolini e la sua famiglia: moglie e figli. Frenetici e innumerovoli furono i preparativi per salvargli la vita ma Mussolini fu irremovibile, era risoluto a recarsi in Valtellina per incontrarsi con gli alleati: aveva avuto degli abboccamenti segreti con uomini dell’ iintelligence americana al confine svizzero. : Luigi Longo ebbe a dire: << Se Mussolini fosse stato consegnato agli alleati non sarebbe stato condannato a morte >>. E con giusta ragione aggiunge chi scrive. Mussolini era forte delle carte in suo possesso che davanti agli alleati lo ponevano nella condizione di accusatore di giudice non di imputato. Fonti: Intervista Gian Gaetano Gabella. Libro Vittorio Mussolini; vita con mio padre, ricco di fatti storici e particolari sull’ uomo Mussolini. Due parole sul SOE: SPECIAL OPERATION EXECUTIVE. Trattavasi di un’ organizzazione inglese di propaganda avente la finalità di fomentare resistenza contro i tedeschi e avversione nei confronti di Benito Mussolini. Fu indubbiamente molto efficace almeno sul popolo italiano che grazie all’ iintenso bombardamento nel centro delle città dove ad essere colpiti furono obiettivi civili, scuole ospedali e luoghi di aggregazione. Morirono come mosche! Soprattutto bambini. Ci volle poco perché gli italiani convinti anche dalle false notizie che gli infiltrati del SOE, italiani, diffondevano tra la popolazione, si rivoltassero contro l’ uomo che avevano idolatrato e ora vedevano come nemico. Ma il SOE del demoniaco Churchill nulla avrebbe potuto senza l’ iindispensabile quanto risolutivo contributo del CLNAI che si impegnò a seguire le istruzioni degli alleati con uno zelo tale da stupire gli stessi Anglo-Americani. Zelo che fu ben compensato con 160 MILIONI di lire al mese e l’ incarico di rappresentante legale delle forze occupanti l’ ITALIA. Questo fu soprattutto la guerra! Pochi gli eroi fatti di cadibinieri e povera gente quello strato di popolazione maggiormente permeabile alla propaganda menzognera che combatté in buona fede la guerra preventiva economica voluta dal luciferiano Churchill, che non esitò a far macellare milioni di uomini donne e bambini! Ad indebitare fin quasi al tracollo la sua Inghilterra! E da ultimo ricordiamo i molti bambini eroi -staffette pedine nelle mani di avidi adulti ammantatisi della falsa aura di eroi, di liberatori di una patria svenduta al miglior offerente. Fonte; << Una histoire de la resistance en Europe occidentale >>. Autore, OLIVIER WIEVIORKA che conclude; << senza l’ aiuto, prezzolato aggiunge chi scrive, della catena di comando dei partigiani, l’ iinvasione degli alleati in Italia avrebbe avuto un corso diverso. Il SOE venne chiuso subito, a fine guerra, 1945, l’ obiettivo era stato raggiunto. Clicca sul pdf: lungo per leggere la mascalzonata che chiamano armistizio. DI RITA CABRAS. lungo


Processo per la lunga catena di omicidi per coprire il furto da parte dei partigiani, dell’ oro di DONGO, questo il titolo del quotidiano del tempo. Il processo si tenne a Padova, presieduto dal giudice, AUGUSTO ZEN. Non sono mancati i colpi di scena; uno dei giudici morto, si disse, suicida in circostanze mai del tutto chiarite. Altri membri del Collegio giudicante ricevettero minacce di morte. Tra i vari testimoni escussi vi fu Massimo Caprara segretario di TOGLIATTI, che ammise che con una parte di quell’oro venne finanziata la realizzazione della sede del partito, botteghe oscure dal costruttore, Marchini. Il vice sindaco di Mezzegra, VITTORIO BIANCHI, dichiarò che la popolazione fu zittita! E che a seguito dell’ assassinio di Mussolini- Petacci, vi furono oltre 400 omicidi e innumerovoli sparizioni. Si è detto che l’ iincarico di trasferire l’intero tesoro in Svizzera, 610 miliardi, fu dato a Dante Gorreri da Renato Cigarini. Tesoro che fu in parte convertito in titoli finanziari spendibili sul mercato finanziario italiano. anche le macchine tipografiche del quotidiano L’UNITA’, furono acquistate col denaro proveniente da quel tesoro. Le campagne elettorali furono, è stato detto, finanziate con quel denaro grondante sangue. Un pentito postumo, ALFREDO BONELLI, nel 1993, rivelò che nei giorni successivi all’ assassinio di Mussolini, fece fondere dell’ oro proveniente dal ricco bottino! Da un compagno di partito: comunista ), un’ orafo di Valenza, il ricavato, insieme a 30 milioni di lire più altre somme non meglio specificate, furono investite in operazioni immobiliari fatte sulla piazza di Milano e Roma.: Ora si comprende perché non è mai stato fatto nonostante vari annunci! La ristrutturazione del catasto; meglio lasciare i riflettori spenti! Il sig. Bersani Pierluigi, figlio, di un benzinaio, moglie farmacista ma non latifondista, è risultato da un’ inchiesta di Libero, il più ricco del catasto, per un valore stimato in un miliardo di euro! L’ ultimo acquisto sarebbe un terreno erboso di un’ ettaro! Forse da adibire a pascolo per le pecorelle del presepe. Ecco! Perché chiama il partito, la ” ditta! ” E ne ha ben donde!.Ma sul sig” Bersani questa scrivente ha altro da dire e riguarda direttamente chi scrive.: Da buon intenditor…., sig. Bersani; (privacy). Il processo per la catena di omicidi per l’ oro di DONGO, dopo il ” suicidio” del giudice e le minacce di morte a testimoni e giudici popolari dopo una lunga serie di rinvii non se né fatto più niente! Confidando sul fatto che gli omicidi non vanno in prescrizione magari da qualche parte in Italia c’è un coraggioso magistrato che riprende in mano il processo per rendere finalmente giustizia ai troppi morti che la cupidigia ha prodotto e faccia restituire il malloppo al legittimo proprietario!: L’ ERARIO ITALIANO! # RESTITUITE IL MALLOPPO!. Nel prox. articolo eroi e antieroi, Sua Maestà ” sciaboletta” al verde! E rovello; ma, ma… Italo Balbo nel 33, partì per bombardare l’ America?! Mah!.