MUSSOLINI…MACCHINA DA SOLDI- PRIMA PARTE.

Gennaio 1937, l’ ateneo di Losanna,lo stesso  dove Mussolini fu studente per un semestre e interrotto a causa  della guerra,  conferisce a Benito Mussolini la laurea Honoris Causa con la seguente motivazione; ” Per aver concepito e realizzato nella sua Patria , un’organizzazione sociale che ha arricchito la scienza sosiologica e che lascerà nella storia una traccia profonda. Le riforme sociali attuate da Mussolini furono di tale portata da suscitare l’ invidia di Roosevelt che inviò a Roma il suo economista Rexford Tugwell che fu ospite del diffidente Mussolini ammirato da Tugwell. Roosevelt cercò senza successo di copiare le riforme attuate da Mussolini ma senza successo. Nota; Mussolini rifiuta l’ alto riconoscimento, solo dietro pressione  di uno dei  suoi ex docenti, Pasquale Boninsegni, la accetterà. Restava il problema che le idee sociali di Mussolini stavano mettendo in pericolo il sistema capitalistico del tempo.
Vilfredo Pareto, sociologo, cattedra  all’ Uni di Losanna.   Insieme a Pasquale Boninsegni fu docente e mentore di Benito Mussolini. Pareto fu il massimo economista e sociologo   italiano del tempo.

Nell’ immagine in evidenza due partigiani, due persone perbene, oneste. Assassinati a sangue freddo per la loro onestà, i loro corpi non furono mai trovati. Due partigiani condannati alla damnatio memoriae dai loro compagni di ieri e i loro “eredi” di oggi, la cosiddetta sinistra. Loro, i due partigiani degni di essere onorati fe ricordati sono il capitano “NERI ( Luigi Canali )  e GIANNA”, (Giuseppina Tuissi ),  sua compagna di lotta e di vita. Perché furono assassinati? Perché si opposero al furto del cosiddetto oro di Dongo, 610 miliardi di lire più il fondo segreto nella disponibilità del ministero dell’ interno, denaro pubblico nella disponibilità dei vari dicasteri della neo-fondata RSI. 610miliardi che gli americani, stornati gli ultimi “30 sicli” liquidati  ai liberatori prezzolati partigiani: 160 mln al mese, tanto intascava la catena di comando partigiano considerati dagli Anglo-Americani, ribelli di cui non fidarsi e da disarmare subito, come poi fu: vedi armistizio ” lungo”, gli americani dicevo con   una parte di quei 610 miliardi finanziarono il famoso piano Marshall italiano il restante fu trasformato in diamanti e imboscato in un paradiso fiscale. Il piano Marshall tedesco fu finanziato coi soldi rubati ai tedeschi; è appena il caso di ricordare i gioielli della Corona d’Assia rubati da 3 ufficiali americani di cui solo una piccola parte a seguito di un processo fu restituita alla casa reale tedesca: 25 mln di dollari del tempo ma torniamo sul pezzo, ovvero la macchina da soldi Mussolini. Dunque! Ben 5 libri su Mussolini e il fascismo, quasi una gara, erano in libreria a ridosso delle elezioni dove già da luglio si sapeva che avrebbe vinto la destra di Giorgia Meloni. Giornalisti di certificata notorietà girano in promozione  come madonne pellegrine nelle varie trasmissioni ma quello su cui si è maggiormente concentrata promozione et attenzione è il giornalista Aldo  Cazzullo col suo contenitore di  grossolane falsità storiche titolato: ” Mussolini il capo banda”. A  volte per i nomi, e questa è una di quelle volte, vale la massima dei latini; ” In  Nomine Hominis” . Quello che maggiormente colpisce del giornalista nell’argomentare le falsità storiche del suo libro è la veemenza, il livore colla quale parla del defunto  Mussolini; si ha l’ impressione che vi sia un contenzioso personale col defunto Duce, forse qualche ascendente donna del giornalista sedotta dall’ impenitente duce  sciupafemmine? Non a caso istituì il cosiddetto cavalierato di ” braghetta”: un premio per le famiglie numerose). Su un punto Mussolini è invero  indifendibile e sono le donne, perse persino una supplenza a causa di una donna sposata il cui marito era di leva. Fatto questo che lo costrinse ad emigrare  in Svizzera alla ricerca di lavoro.  Ma andiamo per gradi e si inizia col chiarire che non è  intenzione ed interesse di questa scrivente fare l’ esegesi riabilitativa di Benito Andrea Amilcare Mussolini questo  il nome completo del duce, solo non sono tollerabili le falsità storiche  così  come il pressappochismo e la sciatteria professionale e aggiungiamo anche la pigrizia lasciando  fuori dalla porta la malizia. In questo lavoro si trattano i fatti enunciati dal giornalista Cazzullo, contenuti  nel suo libro non letto da  chi scrive e, iniziamo con Ida Irene Dalser dalla quale Mussolini ebbe il figlio Benito Albino. Ida Irene Dalser nacque a Trento il 25 agosto 1880. Figlia del Borgomastro di Supramonte, si diploma in estetica a Parigi. Aprirà un salone  a Milano che  sarà frequentato prevalentemente da uomini. Tra i frequentatori del centro estetico vi era un tale prof. Giuseppe  Brambilla con il quale la Dalser intrecciò una relazione finita in tribunale; l’ uomo troncò la relazione a causa delle intemperanze aggressive sia verbali che fisiche da parte della Dalser. La donna  trascina il professore in giudizio accusandolo  di averla sedotta e abbandonata avanzando la richiesta di 100.000 £ per danni morali etc.  Il giudizio del tribunale va contro la donna, pare non nuova a simili situazioni. Fu diffidata dal tribunale dall’ avvicinare e molestare il prof. Brambilla  e non fu l’ unica volta ma nei  confronti di altro soggetto: non andò meglio a Mussolini ). La  Dalser era una donna psicologicamente instabile ed  emotivamente  immatura incapace di gestire i rapporti interpersonali in generale  e sentimentali in particolare ma trattandosi di persona deceduta e  volendone rispettare la memoria non si aggiunge altro: chi lo ritiene può  consultare gli atti giudiziari  del tempo e i registri dei ricoveri degli OP dove la Valser, ante Mussolini, fu trattata; non siate pigri. L’ INCONTRO CON MUSSOLINI. La Dalser  incontra per la prima volta Mussolini  nel 1909, durante un comizio socialista tenuto  dal  futuro Duce, allora direttore  dell’ Avanti a Supramonte. Lei  rimase colpita dal duce  ma non accadde niente. I due si rincontreranno a Milano nel 1913, è  lei a  recarsi alla sede del giornale diretto  da Mussolini  per ottenere una pubblicità per il suo salone  di bellezza; scoppia la passione, si innamorano, con  uno squilibrio da parte  di lei. Mussolini appresa la  notizia della  gravidanza la sposa  con rito  religioso nella parrocchia  di Supramonte  nel 1914, fatto  confermato negli anni 50 da Don Luigi Pedrolli ma non solo ).  Nasce Benito Albino. Il 16 dicembre 1915, mentre si trovava ricoverato all’ospedale  di Treviglio per le ferite riportate  al fronte per implosione  di un cannoncino che  stavano caricando, in una stanzetta narrata  come disadorna, sposa  con rito  civile Rachele Guidi. Dunque! Ora  è  cosa nota che in tutti gli ospedali vi sia una cappella ed un cappellano allora la riflessione  è  la seguente; perché Mussolini   pur potendo sposare Rachele Guidi anche con rito religioso avendo già avuto  la figlia Edda nata nel 1910 e registrata all’ anagrafe come figlia di Mussolini e di madre ignota non lo fa e lo fa solo  nel 1925? Semplicemente perché aveva già sposato Ida Valser nella parrocchia  di Supramonte, fatto, questo, provato: vedi documenti nella pagina.  L’ ATTO NOTARILE DEL RICONOSCIMENTO DI BENITO ALBINO. Se il giornalista Cazzullo non fosse stato accecato dall’ ” odio”, si sarebbe risparmiato la figura  barbina; è notorio, forse non a tutti, che il matrimonio religioso non ha valore ai fini dei diritti giuridico legali del coniuge  e della prole. Mussolini con quell’atto notarile volle  garantire al figlio Benito Albino ogni  diritto legale incluso quello di entrare nell’ asse ereditario. MUSSOLINI FA INTERNARE LA DALSEN; falso! Per la Dalsen venne  emesso un  ordine di ricovero coatto  dopo il pestaggio compiuto dalla stessa in danno di Rachele Guidi dopo che la Dalsen scoprì il matrimonio del Duce con la Guidi. Il ricovero  coatto fu a causa dei precedenti di Ida. L’ ENTRATA IN GUERRA. Anche  qui il giornalista Cazzullo con la stessa  veemenza astiosa si scaglia contro Mussolini colpevole secondo il giornalista fustigatore  dolosamente disinformato di aver mandato a morire congelati migliaia di uomini in Russia, malvestiti, “scalzi” e praticamente   armati di fionde. Tutto vero se non per un dettaglio di  non poco conto ovvero Mussolini non voleva  entrare  in guerra se non costretto, come risulta dalle lettere  che scrisse a quel pirata: per mantenerci  sull’educato), del Re! Mussolini a più  riprese scrisse  al Re lamentando  la  mancanza di armi ed equipaggiamenti; [ ” Non siamo  pronti “]. Due di quelle lettere tuttora reperibili, sono anche pubblicate su questo  sito. Mussolini, in base allo statuto Albertino, la guerra  non poteva neppure  dichiararla poiché  era prerogativa del Re! In difetto del quale avrebbe fatto arrestare Mussolini  come poi vigliaccamente fece. È  vero però  che il Re poteva riservarsi di delegare, in questo caso, il capo  del governo che per sua massima sfortuna era Mussolini. Era il Re che perseguendo gli obbiettivi frutto di un’ accordo con la Corona inglese  e non ancora noti nel dettaglio, autorizzò Mussolini a fare quella sciagurata  dichiarazione  di guerra. Vittorio Emanuele, scaltro come una faina, nella consapevolezza dello stato in cui versava l’ esercito e gli arsenali praticamente vuoti calcolò che in caso di fallimento la responsabilità sarebbe  stata  di Mussolini come poi fu.  Un ruolo importante nel fallimento della guerra lo giocarono il  SOE i traditori ed il denaro Anglo-Americano usato per corrompere.  Ma vi era un’altro motivo per cui Mussolini non voleva entrare in guerra, si chiama padre  Pio. OMICIDIO MATTEOTTI. Qui il giornalista Cazzullo ha superato se stesso, infatti è  riuscito a smentire VELIA TITTA, vedova di Giacomo Matteotti  ed il figlio Matteo Matteotti che in vita hanno sempre affermato che il mandante dell’ assassinio del deputato Matteotti era il Re per quanto Matteotti scoprì durante il suo viaggio a Londra che lo condusse alla loggia massonica detta del leone e dell’ unicorno. Dove venne ricevuto  dal gran maestro: Giacomo Matteotti era massone, un 33˚ grado ). Il gran maestro mostra a Matteotti dei documenti che nel linguaggio di Kit Carson sarebbero stati definiti ” dinamite pura”, tanto era grave il contenuto che riguardava il  Re. Matteotti fa ritorno a Roma con copia di quei documenti deciso a denunciare  in Parlamento quanto aveva scoperto e mostrare quei documenti. Giacomo Matteotti come purtroppo sappiamo non arrivò  mai in Parlamento ma per conoscere ciò  che il deputato  scoprì durante  il suo viaggio a Londra dovete pazientare e aspettare poiché sono  fatti che si legano all’attuale  condizione dell’Italia. Una vicenda complessa e articolata anche perché verrà approfondita la figura di Vittorio Emanuele III e le sue  malefatte: altro che restituire loro i gioielli….., boccaccia mia stati zitta!. E  dunque, in conclusione dott. Cazzullo per  dirla con i latini;  Contra Factum  Non  Valet Argumentum.   DI  RITA   CABRAS….  Continua. [ È FATTO DIVIETO DI RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DEI CONTENUTI DI QUESTO SITO ].        Statutoalbertino

Rapporto dei carabinieri che riporta gli elogi di Mussolini per il successo dell’ operazione Camorra
Maggiore dei carabinieri, Vincenzo Anceschi,  il coraggioso ufficiale a cui Mussolini chiese di eliminare la camorra. L’ ufficiale lo prese in parola e la camorra scomparve dal napoletano e dal Casertano: un’ eroe ). Fu promosso Colonnello. L’ altra grande cosa, a giudizio di chi scrive, fu l’ arresto fino all’ultimo mafioso; erano tutti in galera quando entrarono gli invasori: liberatori per certuni); gli americani li liberarono e li misero a capo del governo delle città: uno era Ciancimino), e poi ci sfottono pure.
Dichiarazione di guerra firmata da Vittorio Emanuele III che assume il comando supremo di tutte le forze armate di cielo di terra e di mare: la parte sottolineata in rosso ). Questa è del 1915, non molto dissimile da quella del 1940 che fu fatta pervenire alle Cancellerie europee con in più la delega  a Mussolini del comando delle forze armate.
Trafiletto del Corriere che fa riferimento agli accordi di Monaco del 1939. Il giornalista elogia l’ operato di Mussolini in difesa della pace.
Statuto Albertino; nella pagina è caricato in formato pdf, lo statuto. Il lettore può andare direttamente alla lettura dell’ art. 5, in particolare è raccomandato a coloro che si avventurano il più delle volte navigando a visita sui fatti della seconda guerra mondiale che è da riscrivere, di cercare i riscontri di quanto si apprende dalle varie  fonti; la cosa migliore sono gli archivi dei vari ministeri.

 

Da 70 anni si parla di leggi razziali attribuendone tutta la responsabilità a Mussolini. Iniziamo col dire che non si trattò di leggi ma di un Regio decreto del Re Vittorio Emanuele III. Il decreto in difesa della razza era riferito in modo particolare ai matrimoni misti. In sintesi riprendeva la legge salica di casa Savoia dove è impedito ad un principe ereditario di sposare una ” inferiore” come il caso di Vittorio Emanuele figlio di Umberto II che sposò la borghese Marina Doria. Pertanto come il lettore ha agio di leggere, siamo in presenza di un decreto del Re, firmato dal medesimo e controfirmato da Benito Mussolini.: Si ricorda che in Italia vigeva la monarchia e a comandare era il Re Mussolini gLi doveva sottostare.

 

Abbiamo detto che il secondo motivo per cui Mussolini non voleva entrare in guerra era padre Pio e più esattamente una profezia che padre Pio   gli fece de visu e successivamente più volte attraverso la moglie Rachele. La profezia in sintesi era questa; ” Non entrare in guerra perché la pagherai cara”. Nell’ immagine un confratello di San Pio mostra la lettera che Mussolini scrisse al frate di Pietrelcina nel 1936,   ove chiedeva la grazia per la figlia AnnaMaria; la grazia gli fu concessa e Mussolini si recò insieme a Rachele a ringraziare San Pio.
articolo che tratta dell’ assassinio del ” capitano Neri e la sua compagna ” Gianna”.
George L. Mosse, storico, docente Uni. di Israele. È quantomeno curioso che a difendere il governo di Mussolini siano stati degli Ebrei e lo fanno proprio in riferimento all’ applicazione del Regio Decreto, in “difesa della razza”. L’ altro “difensore d’ufficio” di Mussolini è stata Hannah Arendt ; si consiglia al giornalista Aldo Cazzullo e a tutti coloro che a vario titolo e motivo, non escluso il vile denaro e l’ effimera visibilità. Di leggere le opere, gli scritti di persone qualificate ,di caratura e spessore culturale indubbiamente superiori rispetto a chi parla e taccia con certa faciloneria e superficialità di qualcosa di cui non conoscono neanche l’ etimologia. Si consiglia la lettura ” La banalità del male” di  Hannah Arendt: se ne trae solo giovamento. L’ auspicio è che a prevalere per una volta sia l’ onestà! Non intendendo con ciò quella intellettuale.
Revine Lago, sul muro del campanile del santuario è ancora visibile la richiesta di grazia di Benito Mussolini a San Francesco, per la guarigione della sorella Edwige. Mussolini era credente .
La Domenica del Corriere dedica la copertina all’ arresto di Mussolini fatto salire su un’ ambulanza, all’ uscita di Mussolini dall’ incontro con Vittorio Emanuele III. Mussolini sarà tradotto agli arresti sull’ Isola di Ponza.

Doctors find Graphene is shedding from the COVID Vaccinated to the Unvaccinated, forcing Blood Clots & decimating Blood Cells- The Expose

Isola della Maddalena, Mussolini è prigioniero sull’ isola sarda. Qui lo vediamo in una immagine rubata dai carcerieri, mentre riceve l’ assoluzione da Don Salvatore Capula.: Questa immagine viene contestualizzata nella prigionia del Duce a Ponza ma chi scrive, dopo opportuna verifica, afferma che si tratta del periodo Maddalenino di Mussolini prigioniero a villa Webber e non si pensi ad una villa dotata di tutti i comfort poiché tanto era spartana e disadorna da suscitare la compassione di Don Capula a cui Mussolini aprì il proprio cuore. Mussolini mancava persino della biancheria intima che gli fu procurata da Don Capula attraverso la solidarietà dei Maddalenini.

50 Years of Trust Deposited In The Allied Nations. Treaty Of Aggreement Art. IV Embargo Act 1807- AOWDMP

 

Decreto di revoca del Re nei confronti di Benito Mussolini da capo del Governo e l’ incarico a Badoglio. In questo documento è apprezzabile la falsità e la viltà del Savoia; infatti il Re non scrive che è lui a revocare l’ incarico da capo del Governo a Mussolini ma scrive, testuali; ” a sua domanda” ovvero che sarebbe stato Mussolini a rassegnare le dimissioni, la viltà sta nel fatto che su quella  revoca  il Savoia non vi appone la sua firma ma reca in calce quella di Pietro Badoglio.  Ottenuta la firma da Mussolini, lo fa arrestare; nel cortile era già pronta l’ambulanza che avrebbe portato Mussolini all’ imbarco per Ponza.
Il delitto Matteotti non puzzava solo di petrolio.
Foto segnaletiche di Mussolini, scattate il 19 giugno 1903. Mussolini, a seguito della sua relazione con una donna sposata, perse la supplenza ed emigrò in Svizzera alla ricerca di lavoro. Si mantenne facendo il manovale e il garzone; il poco denaro che guadagnava preferiva spenderlo per nutrirsi mentre le notti le trascorreva sotto le arcate dei ponti ed è lì che all’ alba di metà giugno lo trova la polizia Svizzera. Lo arrestano per vagabondaggio; in tasca gli trovarono il passaporto, il diploma di insegnante e 15 centesimi. Lo rilasciano dopo qualche giorno. In seguito incontrerà persone generose che lo aiuteranno e poté così iscriversi alla facoltà dì legge e filosofia dell’ Università di Losanna. Non conseguì mai la laurea ma mantenne i rapporti con due suoi docenti; Vilfredo Pareto che fu anche suo mentore e, Pasquale Boninsegni che soggiornò a lungo a Roma. Fu lui a convincere un riottoso Mussolini ad accettare l’ alto riconoscimento: Mussolini, non avendo concluso il suo ciclo di studi riteneva immeritato quel riconoscimento.

 

Secondo documento che attesta che Ida Dalser era moglie di Benito Mussolini e in quanto tale godeva del diritto all’ assistenza sussidiaria da parte del comune di residenza. Di una cosa va dato atto a Ida Dalsen ed è quello di aver taciuto il suo matrimonio religioso con Mussolini; forse per proteggere il figlio o forse perché amò profondamente Mussolini  e non voleva nuocergli, di quell’ amore Rachele Guidi portò i segni sul proprio corpo a lungo e se non le avessero divise: il pestaggio fu pubblico), chissà come sarebbe finita; negli alienati la forza è centuplicata. Purtroppo Benito Albino ereditò dalla madre i geni dell’ instabilità psico-emotiva.
La troika criminale. Churchill fu il maggiore responsabile; progettò per meri interessi personali già trattati in altro articolo su questo sito, a provocare la guerra ma storici e giornalisti scrittori si guardano bene dal trattare i fatti per come si svolsero nella realtà; meglio continuare a giocare a freccette sul cadavere di Mussolini, cappotto buono per tutte le stagioni ma soprattutto un’ inesauribile macchina da soldi per libraroli e opinionisti a cui quel corpo appeso a testa in giù frutta denaro conduzioni con una rinnovata visibilità.
New sweek il 13 maggio 1940, dedica la copertina a Benito Mussolini quale custode della pace nel Mediterraneo: il Savoia non aveva o forse stava definendo gli ultimi dettagli dell’ accordo con la Corona inglese, fatto è che l’ Italia non era ancora ob torto collo costretta alla guerra.
Atto di matrimonio di Benito Mussolini e Rachele Guidi celebrato nel dicembre 1925.
Qui vediamo Mussolini ricoverato a causa delle ferite riportate per l’ implosione del cannoncino che i suoi commilitoni stavano caricando. Mentre era in questo stato, una mattina fa irruzione Ida Dalser che trovata nella stanza Rachele Guidi gli urla che era lei la moglie legittima di Mussolini. Pare che non abbia atteso la risposta da parte della rivale perché le si avventò contro; inizia la zuffa con Rachele che stava avendo la peggio. Accorrono medici ed infermieri che per riuscire a sedare e separare le due contendenti dovettero iniettare alla Dalser un calmante: da lì il ricovero coatto nel reparto OP. Forse al di di oggi non sarebbe accaduto ma non è detto .
Mussolini con le stampelle, convalescente a seguito delle ferite e l’ intervento chirurgico per estrarre le schegge che determinò l’accorciamento dell’ arto.
Documento del Comune di Milano per l’ assistenza alla guerra, datato 21 ottobre 1916. Si legge; [ Il sindaco, riconosce alla famiglia del militare Mussolini Benito, la moglie, sig. Ida Dalser, ha diritto al lunedì di soccorso complessivo,di £ 75, 60.  Prot. 15 961.
Ogni volta è un pugno in pieno stomaco, pensando a quei carri bestiame col suo infame carico di innocenza; infame! Perché infami furono coloro che pur sapendo fin dalla loro progettazione, la costruzione dei campi di sterminio e dei crematori. Quegli infami sono gli Anglo-Americani che non solo non fecero niente per fermare quell’abominio ma respinsero, condannandoli così a morte tutti quei fratelli che cercavano scampo. Una bomba! Sarebbe stata sufficiente una sola bomba su quella maledetta ferrovia. No! Non lo fecero così come nessuno ha il coraggio di parlare in spirito di verità sull’ operato degli alleati; hanno paura come conigli tremebondi preferiscono giocare a freccette sul cadavere di Mussolini, cappotto buono per tutti le stagioni; tanto non può più dire come andarono realmente i fatti ma soprattutto non può più parlare di quell’accordo del Savoia con la Corona inglese, accordo che disse di aver perdonato: quel breve audio, censurato, è fruibile su tuttaunaltrastoriaitaliana playlist.
Foglio matricolare di Benito Mussolini che si compone di 3 pagine, per ragioni di spazio si pubblica solo la prima pagina. Il foglio matricolare riporta tutte le info. che riguardano il militare Mussolini; dopo le generalità, alla voce professione è scritto, [ studente ], vi è riportata anche la condanna per diserzione semplice poi prescritta perché risultante iscritto presso l’ ateneo di Losanna, facoltà di legge e scienze politiche. Fu prescritta anche perché non appena Mussolini ne ebbe notizia dalla madre si presentò al distretto di competenza dov’è venne inviato al fronte, le venne rilasciato persino un certificato di buona condotta. Nel foglio matricolare sono annotate le ferita riportate da Mussolini a causa dell’implosione di un cannoncino che stavano caricando. Ferite riportate; ferito al volto, ferito alla regione anteriore della spalla Dx, ferito alla regione sottoascellare Dx, ferito ad entrambi gli arti inferiori; uno di questi, causa intervento per estrarre le schegge, rimase più corto rispetto all’ altro tanto da costringerlo ad adottare l’ uso di un rialzo: questo non insignificante particolare smentisce Valter Audisio che nel raccontare l’assassinio di Mussolini disse : ” camminava spedito verso il posto scelto per la fucilazione , ( doppia, aggiunge chi scrive, poiché furono assassinati nella cascina dei De Maria, al mattino ). Mussolini non poteva in ogni modo camminare   spedito a causa della mancanza del rialzo dentro allo stivale che gli venne infilato con la forza poiché il rigor mortis era già in atto infatti lo stivale si ruppe. Che uno degli arti di Mussolini fosse più corto ne fa fede il referto autoptico stilato da Cattabeni dopo la sommaria, per ordine dei partigiani, autopsia. Più approfondito risulta essere il verbale dell’ esame oggettivo fatto dall’ allora assistente di Cattabeni, PierLuigi Cova, è lui infatti ad annotare nel suo verbale privato, di abbondante liquido seminale presente nell’ orifizio anale e nella cavità orale, sia di Benito Mussolini che della Petacci ove fu rinvenuto anche in vagina: la Petacci arrivò a piazzale Loreto priva della biancheria intima; fu un sacerdote che per pietas cristiana le appuntò una spilla da balia per bloccare la gonna prima di venire appesa come un’ animale scannato. Tornando al foglio matricolare di Mussolini, fu congedato col grado di sergente e con un assegno temporaneo di 9^ categoria pari all’ importo di una pensione di ottava categoria e riconosciuto abile al servizio sedentario con dispaccio ministeriale n˚ 492136-T- , del 16 febbraio 1922.
IMPORTANTE AGGIORNAMENTO; si dà conto ai lettori della comunicazione pervenuta in data odierna, 29/10. Delle risultanze degli ultimi studi e test, sui ” vaccini” anti-covid. Quanto contenuto nel documento è stato ritenuto da chi scrive meritevole di valutazione da parte dell’autorità inquirente e per tale ragione già portato all’attenzione di una prima Procura della Repubblica. Per la lettura del documento, cliccare su Doctors find Graphene… : immagine
, Colonnello Anceschi ).: Nell’ immagine è visibile la proteina Spike mentre aggancia il recettore ACE2.
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