LA FALSA AUTOPSIA E, LA QUESTIONE MORALE: DOV’È IL MALLOPPO?!

L’ immagine in evidenza mostra il corpo di Mussolini sul tavolo settorio. Dunque! Molto  si è discusso in questi ultimi mesi, sterilmemente a giudizio di chi scrive, su Mussolini tornato di moda, posto che i morti ammazzati di cui non è mai stata accertata la verità su dinamica, movente e soprattutto nel caso in questione, gli assassini! Sono sempre di” moda” stante che l’omicidio non va mai in prescrizione.Qualcuno che porta il cognome Mussolini si è persino candidato alla scorsa tornata elettorale e a  domanda perché si fosse candidato la risposta è stata; perché Mussolini interessa ancora e altre amenità alle quali non si intende dare spazio! Piuttosto chi porta il cognome Mussolini lo faccia con dignità e onore e anziché candidarsi dedichi parte del suo/ loro, tempo alla ricerca storica al fine di ripristinare la verità tesa a sciogliere tutti i nodi al fine di chiudere definitivamente i conti col passato! Sennò e come avere il morto sotto il letto! Prima o poi devi seppellirlo altrimenti defungi tu per motivi che è ozioso elencare. Questa non è un’ operazione nostalgia o peggio! revisionismo; no! Semplicemente la narrazione dei fatti! Fatti che, si badi bene conosciuti dagli storici di professione ma! Sempre taciuti e peggio! Mistificati. Infatti gran parte della ricerca è stata fatta attraverso documenti statunitensi e inglesi, in Italia su molti faldoni vige il segreto di Stato! Altri documenti sono conservati negli archivi vaticani: idem come sopra. Ma iniziamo la narrazione partendo come dice il titolo dalla falsa autopsia fatta sul corpo di Mussolini. La vulgata ufficiale accreditata su quella giornata dì aprile del 1945 è cosa nota ai più! Meno noto è che si tratta di una sequela di balle! Sesquipedali: Apertis Verbis! Intento di chi scrive è l’apertura di un processo che porti ai 600 miliardi! Di denaro pubblico!: Sim salabim… spariti! Ed ecco la seconda parte del titolo ). Dunque Mussolini- Petacci non vennero assassinati nel pomeriggio ma al mattino e certamente non nelle modalità narrate da storici sulla base di false testimonianze anche e sopratutto dal sedicente esecutore materiale del duplice omicidio, Valter Audisio che senza scomodare Lombroso persino  un neonato leggerebbe la falsità calzata sul suo volto come una maschera. La mimica facciale e sopratutto gli occhi sono quelli di chi è aduso alla menzogna e ne è saturo! O almeno appare incontinente, come se celasse un segreto troppo grande a stento contenuto! Del resto l’ alternativa sarebbe stata fare la fine di chi apparso debole  è stato eliminato. Dunque! Iniziamo dal verbale autoptico, un falso ideologico diremmo oggi. Falso! Intanto perché non fu il prof. Cattabeni a firmarlo, che  rifiutò! Di apporre la propria firma su un verbale menzognero! Ma un non meglio identificato generale medico un certo ” Guido”  della direzionedii sanità del comando generale del CVL ; fonte: prof. Giovanni Pierucci, già patologo dell’istituto di medicidi legale di Pavia. Il verbale è falso perché le cause del decesso di Mussolini- Petacci non sopraggiunse come conseguenza dei colpi d’arma da fuoco attinti dai due come la vulgata storica accreditata vuole. Ma per le  gravissime emorragie interne in entrambi, dovute a sfondamento dei visceri provocate dall’ iintroduzione nell’ orifizio ano-vaginale, Petacci, di un bastone verosimilmente un manico di scopa. Stessa sorte toccò a Benito Mussolini. Entrambi  subirono uno stupro di gruppo denunciato dall’ abbondante liquido seminale, presente nell’ orifizio anale di Mussolini e, ano-vaginale della Petacci. Fonte:  verbale autoptico del prof. Pierluigi Cova che quella mattina di aprile affiancava Cattabeni nell’ esecuzione dell’ esame  autoptico e stilo’ il verbale ad uso personale. Ora prima di proseguire  dico, nessuno! osi elevare al rango di bestie coloro che si sono macchiati di un simile abominio! Poiché non esiste in natura animale capace di tali nefandezze!. Certamente ti starai chiedendo perché nessuno ne ha mai parlato, molto banalmente perché furono, Cattabeni e Cova, minacciati di morte, minaccia estesa ai familiari. Minaccia che forse vige tuttora se chi ha ricevuto il fascicolo contenente il verbale redatto dal prof. Cova, inviatogli dallo stesso Cova prima di morire non ha ritenuto di darlo in pubblicazione neppure in forma anonima. Su tuttaunaltrastoriaitaliana, trovi il video dove chi ha ricevuto il fascicolo dal prof. Cova, tiene lo stesso fra le mani e lo sfoglia; in osservanza della privacy non disgiunta dal rispetto!  poiché nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio la vita altrui e che ciascuno di noi è tenuto ad osservare, non si cita qui il nome . Il verbale del prof. Cova  contiene in dettaglio particolari su cui non si vuole indugiare per senso di nausea in primis data dagli abominevoli comportamenti che di umano nulla hanno avuto, aggravata dai futili motivi dell’ arricchimento personale l’ ambizione e dell’ essere senza DIO! Senza patria. : Sul sito della polizia penitenziaria trovi un sunto sulle cause, vere, del decesso di Mussolini e della Petacci trattate sotto il profilo criminologico dal prof. G. Castro, patologo forense e, dal prof. Roberto Thomas, docente di criminologia della Sapienza. Laddove nutrissi interesse alla lettura della trattazione  storico-criminologico, sul m. di r. digita: la criminologia storica e la morte di Benito Mussolini. La parte finale del titolo parla di malloppo,! Che è poi la  vera ragione dell’ assassinio di Mussolini, dei fratelli, Clara e Marcello Petacci, la mattanza di Dongo e di centinaia di civili ma anche di partigiani tra i quali il “capitano Neri” e la sua compagna, ” Gianna”: entrambi contrari ad impossessarsi dell’ immensa mole di denaro pubblico e oltre una tonnellata d’oro in lingotti! Più il cospicuo fondo segreto nella disponibilità del ministero dell’ interno il cui ministro al tempo era Paolo Zerbino, già prefetto e tra fucilati di Dongo: i partigiani bruciarono subito il suo archivio; chissà poi perché!. Dunque! Al seguito di Mussolini il giorno in cui fu catturato, viaggiava un furgone, ebbene quel furgone conteneva il malloppo! Il totale del tesoro stando ai calcoli dell’ agente, John Kohler dell’ office of strategic. All’ iinventario era presente anche Edrun Palmieri, ufficiale della commissione alleata in Italia, Kohler  calcolo’ in 600 miliardi complessivi, l’ ammontare del bottino: pensa che finanziarono persino il piano Marshall; in pratica ci prestarono i soldi che ci rubarono e su cui ci fecero pagare anche gli interessi!: Chissà le risate che si sono fatti i” liberatori” a stelle e strisce ).  DI RITA CABRAS Continua.

I fucilati di Dongo, terzo da sinistra, in giacca sahariana, Paolo Zerbino già prefetto e successivamente ministro dell’ interno con destinazione finale piazzale Loreto appeso come un maiale scannato.
Documento dove si chiede a Paolo Zerbino di intercedere presso i tedeschi in favore di internati italiani affinché gli venga riconosciuto lo status di lavoratori e come tali trattati; l’ altra faccia, meno nota, del fascismo.
Documento della polizia Svizzera che prova l’ esistenza in Svizzera dell’ oro rubato dai partigiani; fonte il periodico Hebdo. Si tratta di 300 chili di oro che faceva parte di una tonnellata ritirati dai partigiani dalla sede della banca d’Italia di Milano. Questo quanto affermato dal periodico Hebdo al termine della loro inchiesta. I bravissimi giornalisti di Hebdo hanno trovato i documenti nell’ archivio federale dì Berna e reca la data dell’8 maggio 1956. Nel documento vi si legge la richiesta del ministero pubblico della confederazione dell’ avvio di indagini su quell’oro al funzionario di polizia. Nel documento è citata la fonte di provenienza dell’ oro identificato in un certo Edilio Cagni.
Quotidiano del tempo che titola: << 400 milioni consegnati al partito: ( comunista ), alla cerimonia presente l’ on GORRERI ecc. >> . Si legge anche di un testimone minacciato di morte. Si ricorda brevemente che GORRERI è lo stesso che fotografo’ il carteggio Mussolini- Churchill! Lo stesso GORRERI che poi consegnò ad un’ ufficiale inglese le copie originali del carteggio medesimo si disse dietro compenso: 3.000.000 di lire. GORRERI per ì suoi meriti ebbe uno scranno in parlamento.: ndc.

3 risposte a “LA FALSA AUTOPSIA E, LA QUESTIONE MORALE: DOV’È IL MALLOPPO?!”

  1. Sono perplesso ma so che spesso vi sono molte versioni contrastanti sugli accadimenti di quei giorni (come succede spesso è difficile distinguere verità da menzogne storiche); l’articolo è comunque molto interessante.

    1. Intanto grazie per il tempo dedicato alla lettura del mio lavoro. Sei perplesso? Nell’articolo sono citate le fonti e i riferimenti oltre che i documenti, non resta che confutarli; è faticoso e richiede del tempo, tanto. Così come è richiesta tenacia e perseveranza lo so bene ma se vuoi dei risultati e soprattutto se cerchi la verità per quanto possibile, per te stesso e per i lettori, allora armati di pazienza e cerca i riscontri. Grazie e, buona vita

      1. La vicenda di Mussolini è stata talmente discussa che parlarne oggi risulta ridicolo e offensivo. Mussolini è stato vittima di se stesso. Nel suo articolo parla di violenze fatta su di lui e sul corpo della sua compagna. Ne parla come se intendesse redimere la sua figura. Parlarne oggi è ridicolo, Mussolini ha compito nefandezze troppo grandi e per troppo tempo, oggi non possiamo permetterci di giudicare per puntare il dito, o per cercare di illuminare e rivedere la figura del duce, come uomo buono e perdonarlo o piangerlo.
        Per tutto il ventennio fascista, Mussolini ha ordinato e autorizzato violenze, uccisioni, arresti, roghi, furti, innumerevoli barbarie ai danni di italiani antifascisti.
        Era famoso, per prendere le sue donne con forza, con inaudita violenza e abusarne fino a compiacimento.
        L’altra faccia, meno nota, per citarla.
        Dopo l’armistizio del 08 settembre 1943, non ha mosso un dito, se non in quel “ipotetico” documento che lei allega, ma di cui non si legge nulla, se non la data, 13 marzo 1945, dopo circa un mese finì la guerra mentre gli internati italiani fecero più di un anno rinchiusi prigionieri, molti fucilati, dimenticati. Mentre Mussolini se ne stava a fare la pedina in riva al Lago di Garda, lago che per’altro odiava. Lui amava il mare. Sapeva che sarebbe morto, sapeva di essere spiato e controllato dai tedeschi, visse i suoi giorni impaurito, vile, cercando di immaginare come e per mano di chi sarebbe stato fatto fuori. Tutto questo è documentato dalle lettere che lui stesso scriveva a Claretta da Gargnano.
        Non ho invece risposte e informazioni su quanto afferma relativamente al malloppo. Ma se ho ben inteso, si tratta di denaro che Mussolini stava portando con se, derubando gli italiani e l’Italia, un paese piegato da una guerra (anzi da 2 se consideriamo anche quella di Etiopia), guerre volute da lui. Stava derubando il suo popolo!!! Scappando, travestito. Un misero disperato tentativo di fuggire dalle sue responsabilità.
        Mio nonno, fu uno tra tanti a Milano, che venne più volte incarcerato e picchiato violentemente, dalle camice nere, nei giorni che predevano l’arrivo di Mussolini in città, negli anni in cui era il DUCE, poi veniva successivamente liberato, piegato dalle botte ricevute. Veniva incarcerato in quanto antifascista, dunque per evitare qualsiasi tipo di problema, lo ingabbiavano, o eri con il duce, o eri fatto mettere a tacere con la forza. E lei vuole insinuare che abusarono di lui, forse si, forse no, ma a chi interessa?Di certo ha fatto la fine che si meritava.

        Ora non si cerchi di farlo apparire come un povero

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